Come vivere la Settimana Santa non potendo partecipare ai riti in Chiesa?

Pubblicato giorno 4 aprile 2020 - Senza categoria

Il Vescovo Beniamino ci spiega come vivere la Settimana Santa da casa. ecco la lettera inviata lunedì 30/3 dove trovate anche i collegamenti ai vari schemi di preghiera in famiglia.

Alle Comunità cristiane della Diocesi di Vicenza  e ai loro Pastori

Carissime e Carissimi,

la Pasqua si sta avvicinando e la situazione sanitaria non mostra segni di miglioramento. Le Autorità civili hanno confermato, per la nostra sicurezza, le limitazioni a ogni forma di incontro e assembramento. Ci poniamo una domanda più che legittima: possiamo comunque “celebrare la Pasqua”? Come è avvenuto per tutta la Quaresima, ci è offerta l’opportunità di vivere recuperando la dimensione familiare della Pasqua. Anche il popolo d’Israele in esilio, privato del tempio, non si è perso d’animo e ha affidato ai genitori la celebrazione della Pasqua, così anche noi dovremmo imparare a celebrare nelle case, stretti attorno alla Parola. In famiglia, possiamo ricordare gli ultimi giorni della vita di Gesù, unendo alle sue le nostre sofferenze, fatiche, speranze. La nostra sarà una partecipazione attiva e spirituale alle sofferenze di Cristo e alla sua resurrezione.

Ci conforta sapere che Gesù, come si è fatto vicino al dolore di Lazzaro, Marta e Maria, così si rende prossimo a ciascuno di noi, ai nostri cari, a quanti si spendono per la nostra salute, a quanti ci proteggono, e scioglie “le nostre bende”, perché riprendiamo la vita in libertà. Gesù ci libera non dalla morte, ma nella morte attraverso la sua resurrezione. Guardiamo a questi eventi dolorosi con la speranza suscitata da Gesù: “Io sono la resurrezione e la vita; chi crede in me non morirà in eterno” (Gv 11,25-26).

Tutti noi coltiviamo il desiderio di celebrare al meglio le prossime feste pasquali con impegno e generosità. Per questo, offro alcuni suggerimenti semplici per preparare il nostro cuore e i momenti di preghiera che vogliamo vivere. “Dove vuoi che prepariamo per celebrare la Pasqua?” (Mt 26,17) chiedono i discepoli a Gesù. Anche in queste condizioni, non vogliamo assistere alla Pasqua, ma celebrarla “in spirito e verità”. È necessario prepararsi con cura.


In questa prospettiva condivido con voi alcuni suggerimenti:

  • Prepariamo in casa un angolo della preghiera semplice e dignitoso, con qualche segno che ci aiuti: la Bibbia, una candela, un’icona…; anche chi è solo, viva la preghiera con cura perché il Padre, che vede “nel segreto”, accoglie sempre le nostre suppliche.
  • Anche se a distanza, la partecipazione alle trasmissioni radiofoniche e televisive esprima un profondo e sincero desiderio di vivere la “comunione spirituale” e di ricevere il perdono: anche a casa, si può fare il segno della croce, ci si può inginocchiare, si può stare in piedi o seduti, a seconda dei momenti celebrativi… .
  • Non potendo ricorrere facilmente al sacramento della Riconciliazione, ricordo che è possibile ottenere il perdono dei peccati, anche gravi, attraverso una preghiera di pentimento sincero (il Confesso a Dio onnipotente, l’Atto di dolore, l’Agnello di Dio…) e il proposito di ricevere quando possibile l’assoluzione sacramentale (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 1451-1542).
  • Vi invito a vivere l’essenziale e il senso dei riti della Settimana Santa con l’aiuto delle schede di preghiera in famiglia (presentazione), disponibili qui di seguito
  • Nella preghiera e nelle celebrazioni, sentiamoci in comunione e portiamo nel cuore le persone reali: i piccoli, i giovani, gli anziani, i genitori, le persone sole, le comunità di religiosi e religiose, gli ospiti delle case di cura e di riposo… .
  • In questa Settimana, possiamo telefonare ad amici e parenti, per uno scambio di auguri, per una parola di vicinanza e di speranza e non dimentichiamoci di chi è solo.
  • Ricordiamoci di chi ha perduto il lavoro o la possibilità di guadagnare con le proprie attività il necessario per vivere (operai, artigiani, circensi…). Non dimentichiamo chi ha redditi limitati (pensionati, immigrati…). Qualche gesto di solidarietà è un buon modo di celebrare la Pasqua, nella fede della vita che ricomincia.

Vi ricordo nella mia preghiera e vi auguro una buona preparazione alla Pasqua.

✠ Beniamino Pizziol
Vescovo di Vicenza